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CRISI: passerà ? come la combattete ?

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Gladiatore85
view post Posted on 9/10/2012, 10:16




Credo sia uno dei periodi + tristi dell'economia italiana. C'è una fame da far paura e questa crisi non intende passare.

Secondo voi passerà ? come l'affrontate/combattete ?

incomincio io...

Spendere il meno possibile, la spesa SOLO quando ci sono le offerte e ti fermi li senza prendere altre cose in +...benzina solo al fai da te la sera o come ora nel weekend per risparmiare...se hai un mutuo o l'affitto devi cercare di avere un offerta bassa per pagare di meno...

ma anche facendo così sudi...mi sono sposato da 1 anno, e tra bollo ( 2 macchine ) 2 assicurazioni, imu, ama è una cosa impossibile.

Senza contare delgi imprevisti....togliendo il mutuo/affitto ad oggi dovresti avere almeno 1500 per campare. con 2000 forse respiri tranquillamente.

Benzina spesa bollette imprevisti 2 macchine quindi manutenzione ...

e stì politici che campano con 10 pippi al mese e rubano pure i soldi nostri ?

che paese maledetto...chi ha il coraggio di andarsene lo ammiro
 
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view post Posted on 9/10/2012, 16:46
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Essenzialmente mi rode parecchio perchè di botto mi trovo con:

Bollo auto aumentato per i festini della regione.
Tasse comunali e regionali aumentate sempre per i loro festini.
Prezzo della benzina aumentato a dismisura per cui con tutto che uso lo scooter da 10 euro a settimana di benzina sono passato quasi a 20, se piove ed uso la macchina sono 40.
Immondizia aumentata, acqua da semestrale è passata a bimestrale ed aumentata pure quella.
E sicuramente all'elenco mancano un sacco di voci, ma era per dire che non ho particolari problemi a gestire la crisi perchè tutte quelle accortezze per evitare di sperperare denaro le ho sempre avute (oltre al fatto che soldi fuori per risto, pizzerie etc non ne spendiamo proprio)... quello che mi rode è che grazie a queste una volta mi mettevo da parte due soldi, magari da spendere in uno sfizio ogni tanto, adesso corca.

Spero che finisca presto, e soprattutto che ci sia un calmieramento forzato dei prezzi, la cui mancanza secondo me è il grosso problema che c'è stato negli ultimi anni.
 
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Gladiatore85
view post Posted on 9/10/2012, 17:46




Stò come te Seph78, ma credo lo siano tutti o quasi...questi aumenti da te citati ci sono per tutti....

la cosa + assurde per me che sono da abolire immiediatamente sono:

- imu ( imposta su casa mia ????? )
- bollo ( tassa sulla mia macchina ? e me l'aumenti pure del 10 %???? )
- canone rai
- benzina troppo troppo cara...io non posso non prendere la macchina, è assurdo.
 
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ziopollon
view post Posted on 9/10/2012, 22:16




Gladiatore, non sono daccordo.
Le tasse vanno pagate, semplicemente dovremmo pagarle tutti, allora non sarebbero così alte....
L'IMU, se non fosse che al momento va in parte allo Stato e quindi non tutta al Comune... va pagata.
Illuminazione, strade e altri servizi in qualche modo dobbiamo pagarli, e a quasto serve l'IMU come serviva l'ICI quando c'era.

Il canone RAI è una tassa governativa sulle comunicazioni, che poi i soldi vengano bruciati con programmi tipo L'isola dei famosi quello si, mi da fastidio.
Sulla benzina concordo in pieno, costa troppo ma a qualcuno fa comodo così...

Continuiamo ancora a pagare per calamità naturali e terremoti avvenuti 50 anni fa e ci sommiamo sopra pure quelle più recenti.

Monti è riuscito solo a limitare i danni e comunque tra sei mesi lascerà il posto ad altri.
Io credo che prima o poi passerà, ma il merito non sarà certo dei nostri politici, semplicemente la ripresa partirà da altri e noi ci limiteremo solo a prendere quel treno
 
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bimbogino
view post Posted on 9/10/2012, 22:44




Ragazzi, quando si è insediato Monti tutti a chiedere la patrimoniale, ma poi ci fa schifo l'IMU.
Siccome la casa è un patrimonio, l'IMU è una patrimoniale.
E con l'evasione che abbiamo in italia è anche l'unica che riesce ad essere un minimo equa.

Detto questo, io sarei pazzo e molte altre tasse cercherei di toglierle invece di aumentarle.
Ad esempio, sei un datore di lavoro con un precario? Se quel precario lo fai diventare un tempo indeterminato, ti faccio pagare meno tasse che per tenerlo precario.
Alla fine il gettito non diminuisce, anzi forse potrebbe aumentare perché il precario che si è stabilizzato mi paga più tasse, magari si compra la macchina, magari mette su casa.

Queste cose, se vengono in mente a me, come fanno a non venire in mente a loro?
Probabilmente la loro risposta sarebbe che sono provvedimenti che non funzionano, ma mi piacerebbe, per una volta nella vita, avere una prova basata su dati reali e non su quello che calcola un ragioniere in base a studi e teorie economiche.

 
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Gladiatore85
view post Posted on 10/10/2012, 08:33




Ziopollon, scusami.

Ma con questa fame, xchè di fame si tratta, la gente non solo non arriva a fine mese, ma c'è chi non guadagna proprio e stà nella "cacca".

Tu, stato, aumenti le tasse per tutti e vai a colpire chi già si trovava nella "cacca" ?

fai pagare 500 euro di imu a chi abita a cinecittà e possiede 60 mq con 25 anni di mutuo residuo ? tu stato aumenti l'immondizia per tutti ?

questi aumenti, SE ci devono essere, falli pagare a chi la crisi non la sente, a chi ha il soldo facile, e non a chi i 200 euro di bollo o di Imu gli rovinano la vita!

Le tasse è giusto pagarle ? assolutamente sì, ma se era un paese sano, pulito, senza magna magna.

Chi, poveretto, ha una partita iva, fattura 100, si mette in tasca 50, ma siamo matti ?

questo sarebbe pagare le tasse ? e me sembra essere "strozzinaggio".

Pulizia del paese, a via tutti questi cialtroni e andassero in politica gente come noi, semplici umani che non guadagnano 70 mila euro AL MESE.

facile parlare di posto fisso....

io li farei campare con 2000 euro al mese, mutuo, bollette e chi più ne ha + ne metta...
 
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Coram
view post Posted on 10/10/2012, 11:42




Le tasse vanno pagate, da tutti. Aggiungo il vocabolo "equamente".

La crisi, lungo e difficile è il percorso da intraprendere che ci porterebbe a capire di chi è figlia. Dubito che mai ci riusciremmo realmente.
Vedete quando si è insiedato il Governo Monti, mi sono messo in finestra a guardare, per capire senza preconcetti politici.
Veniamo da un ventennio che ha portato più guai rispetto a quello fascista. L'Italia è un paese devastato, stuprato, con lo svantaggio rispetto alla fine della seconda guerra mondiale, di non avere in cantiere persone di elevato spessore che possano sollevarla nei vari rami della società. Questo anche figlio di un periodo che potrei definire medioevo moderno. Il vero medioevo aveva come caratteristica principare la poca comunicazione (perdonatemi la semplicità, ma lo faccio per non essere lungo...), mentre oggi la iper-comunicazione ci ha instupidito oltre misura. Cosa facile da intuire, o almeno per chi come me aveva paura dei "Real Time Collaboration" sin dal loro nascere all'inizio degli anni 90.
Ma veniamo a Monti. Il suo governo ha avuto nei primi mesi del suo percorso il potere più grande avuto da un esecutivo in Italia. La situazione era talmente grave che tutti avremmo dovuto ingoiare qualsiasi boccone amaro. Noi ma anche e sopratutto i partiti, costretti a sostenerlo a prescindere.
Allora posso essere d'accordo con Monti quando sostiene assieme ai suoi, che sono stati costretti a intraprendere misure dal risultato immediato, tangibile nei risultati sopratutto alle'estero.
Pur vero però è che non era necessario chiamare al capezzale del nostro paese decine di professori della Boconi per aumentare l'IVA e inseire una patrimoniale come l'IMU.
Il peccato del Governo Monti sta qui. Non aver individuato e instradato L'Italia verso una riforma strutturale seira e aggiungo doverosa.
Ad esempio sul lavoro si è andati subito a toccare l'articolo 18 come se fosse la genesi di ogni male.
Bastava invece diminuire le tipologie di contratti (dipendente, collaborazione, partita IVA), tenendo più alto il costo del lavoro di tutti i contratti rispetto a quello di tipo indeterminato.
Questo per costringere una categoria, gli imprenditori, a tornare tale. Gli impreditori in Italia si sono siucidati, chiedendo favoritismi, contratti semplici etc.
Vabbeh basta.. ho raggiunto il limiti di cretinate...
 
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Gladiatore85
view post Posted on 10/10/2012, 13:06




ROMA - Il governo taglia le tasse. La legge di stabilità, che il Consiglio dei ministri ha approvato nella notte dopo oltre sette ore diriunione, a sorpresa contiene la riduzione di un punto dell'Irpef sulle aliquote più basse a partire dal 2013. Ma non azzera però completamente, come sembrava in un primo momento, l'aumento di due punti dell'Iva che sarebbe partito a luglio: l'aliquota massima dell'imposta crescerà invece di un solo punto dal 21 al 22%.

IL COMUNICATO DI PALAZZO CHIGI

Le misure. Il provvedimento contiene poi nuovi tagli per Regioni, sanità e pubblico impiego, con il blocco confermato degli aumenti deglistatali. C'è anche una stretta sui permessi previsti dalla legge 104 per i disabili o per la cura di parenti affetti da handicap, con la retribuzione per i giorni di permesso (tre al mese) scende al 50%.

Il calo dell'Irpef partirà dal 2013 e riguarderà le due aliquote più basse: quella del 23% (fino a 15mila euro di reddito) scende al 22 e quella del 27% (da 15.001 a 28.000 euro) al 26%. L'operazione ha un costo per le casse dello Stato di circa 5 miliardi.

Monti: la disciplina dei conti paga. «Oggi possiamo vedere e toccare con mano che la disciplina bilancio paga e conviene perché ci ha consentito di non dover rincorrere di continuo la congiuntura e che ci si può permettere qualche moderato sollievo» come «un inizio di riduzione dell'Irpef», ha commentato il premier Mario Monti durante una conferenza stampa tenuta dopo le 2 di notte.

TUTTE LE MISURE DELLA LEGGE DI STABILITA'

Il costo per la riduzione della prima aliquota Irpef, che si applica su tutti i redditi, è di 4 miliardi, quello del secondo scaglione vale un altro miliardo. Sotto i 7.500 euro, che è la soglia di no tax area, non accade nulla. Tutelati anche i redditi fino a 15.000 euro che non verranno toccati nemmeno nelle detrazioni e nelle deduzioni. Sopra questa soglia, invece, scattano i tagli alle agevolazioni fiscali: arriva un tetto di 3.000 euro alle detrazioni e per molte deduzioni (ma non su quelle per la sanità) viene introdotta una omogeneizzazione, con una franchigia di 250 euro.

Il taglio dell'Irpef era stato annunciato in tv dal sottosegretario all'Economia Gianfranco Polillo e in un primo momento smentito da Palazzo Chigi.

Subito la Tobin tax. Il governo ha poi deciso di introdurre «già da subito» la tassa sulle transazioni finanziarie, ha affermato il ministro dell'Economia Vittorio Grilli dopo il varo della Legge di Stabilità. Il governo si dice convinto che le misure siano coerenti con gli accordi presi in sede europea ma si dice anche pronto a «fare gli aggiustamenti necessari». Grilli ha precisato che dal «bollo» sulle transazioni finanziarie sono esclusi i titoli di Stato.

Tobin tax, sì di 11 paesi europei

Imu per la Chiesa dal 2013. Il governo ha inoltre modificato il testo della legge riguardante l'Imu per gli immobili non commerciali e quindi anche della Chiesa in modo da definire il quadro regolatorio «in tempo per il periodo annuale di imposta» che decorre dal 1 gennaio 2013.

A regime, il risparmio derivante dalla spending review sarà di 3,5 miliardi, si legge poi nel comunicato di Palazzo Chigi. Le nuove misure di razionalizzazione della spesa pubblica si basano su un censimento di spesa «aggredibile» pari a circa 50 miliardi: 11 miliardi per l'acquisto di farmaci, 7 miliardi per i dispositivi medici e 32 miliardi di acquisti per gli investimenti.


http://www.ilmessaggero.it/economia/monti_...ie/224541.shtml

Edited by Gladiatore85 - 10/10/2012, 15:12
 
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bimbogino
view post Posted on 10/10/2012, 18:45




CITAZIONE (Coram @ 10/10/2012, 12:42) 
mentre oggi la iper-comunicazione ci ha instupidito oltre misura. Cosa facile da intuire, o almeno per chi come me aveva paura dei "Real Time Collaboration" sin dal loro nascere all'inizio degli anni 90.

Scusami, ma a cosa ti riferisci di preciso?
La verità è che 25 anni fa il 90% della popolazione adulta non scriveva e non leggeva, finita la scuola basta. Al limite qualcosa al lavoro, quei pochi che dovevano farlo.
Oggi con email, sms, e social network le cose non stanno più così. E anche una capra ignorante come mia cognata, dopo essere andata su Facebook, magari fa un giro sul sito di un quotidiano e legge un po' di giornale.
La verità è quel giornale è peggiorato rispetto a 25 anni fa, e la stessa cosa hanno fatto i telegiornali, ed è avvenuto per una precisa volontà politica.
Internet semmai è diventato uno dei pochi mezzi che ancora ti danno la possibilità di approfondire le cose.
 
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view post Posted on 10/10/2012, 18:56
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Se non fosse che però ci trovi anche molte notizie false, tendenziose e spesso anche propagandate pesantemente per i fini più vari. Poi becchi il gruppo di abbocconi e si creano profonde verità dalla fuffa.

Cmq ritornando IT, a me non dispiace tirare la cinghia, pagare tasse, farmi spremere il culo, etc se ci fosse un obbietivo dichiarato, pubblicizzato, spiegato e soprattutto con un termine preciso.

Se fosse venuto Mario Monti a dirmi "guarda da domani ti lasciamo solo il giusto per campare per cinque anni, e da quel punto in poi abbiamo messo a posto tutto e ritorniamo ad una situazione normale" sarei stato il primo a dire che andava bene.

Ma qui di certezze e di pianificazione per il futuro non c'è nulla: mi pare che si creano buchi e vengono alzate le tasse, poi altri buchi e rialzi da un'altra parte e così via.
 
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bimbogino
view post Posted on 12/10/2012, 07:17




Ma perché al tg1 non ci sono le notizie false e tendenziose?
E quando uno va in edicola se compra "internazionale" e "chi" dovrebbe essere in grado di dare un giudizio sil valore di entrambi. E sul web non è molto più difficile, la notizia uno deve sempre sapere da dove proviene.
 
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Coram
view post Posted on 12/10/2012, 08:49




Bimbo@
ho letto la tua domanda. La discussione mi attrare molto, quindi appena posso ti rispondo. :58.gif:
 
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jonny2012
view post Posted on 12/10/2012, 13:37




Un'intervista molto interessante a Francesco Gesualdi, del Centro Nuovo Modello di Sviluppo:


Non c’è nulla di meglio per il potere dell’avere dei sudditi passivi che tralasciano l’approfondimento critico dei fatti e dei problemi. In questo acquitrino di disinformazione e ignoranza il potere ci sguazza. Il potere crea ad hoc le notizie da “affidare a ripetitori acefali affinché questi le propaghino in un monotono tam-tam, finendo per trasformarle in luoghi comuni”. E’ questa la premessa potente e scottante dell’interessante dissertazione di Francesco (Francuccio) Gesualdi su quello che lui, promotore del Centro Nuovo Modello di Sviluppo, chiama “l’inganno del debito pubblico”. Su blog e media, l’ex allievo di Don Milani, fondatore con Alex Zanotelli della Rete Lilliput, collaboratore di Altraeconomia e autore di molti libri contro il sistema delle multinazionali e a favore di un mondo più ecosostenibile ed equo, ricorda come “ciò sia accaduto quando ci hanno imposto una globalizzazione a misura e immagine delle multinazionali, quando ci hanno elargito una Europa al servizio di Banche e speculazione e quando hanno scippato l’acqua e i beni comuni a vantaggio delle imprese private. E ora la cosa si ripete”.
Dottor Gesualdi, perché lo spauracchio del debito pubblico, buono a giustificare ogni tipo di intervento di demolizione di stato sociale, crescita e diritti dei cittadini, è una fregatura?
“C’è un inganno di fondo in quanto si continua a dire che noi siamo indebitati perché abbiamo speso al di sopra delle nostre possibilità. La ricostruzione storica dice invece che le cose non stanno assolutamente così. In verità noi siamo terribilmente indebitati perché abbiamo pagato dei tassi di interesse altissimi negli ultimi 30 anni. Basti pensare che la quantità totale di interessi pagati ammonta a 2.141 miliardi di euro, a fronte di un sorpasso di spese per servizi rispetto alle entrate nello stesso trentennio di soli 140 miliardi. C’è da aggiungere poi che in questi anni si è registrato un risparmio totale di oltre 600 miliardi. Quindi noi ci troviamo inguaiati a causa degli interessi. Questo il discorso di fondo che – guarda caso – nessuno assolutamente fa. Allora la domanda da porsi è solo una: vale la pena di continuare a farsi salassare per pagare interessi alle Banche e alle Assicurazioni?”
Interessante, può fornirci qualche dato in più su questo argomento particolarmente controverso ma centrale per la comprensione di molti fenomeni che tormentano l’Europa e l'Italia?
“Agli inizi degli anni ottanta il debito pubblico italiano era di 114 miliardi di euro, dopo una decina d’anni era già salito a 1150 miliardi di euro. Questo è dovuto in parte anche agli sprechi ma con una considerazione: le spese per investimenti e servizi sono state superiori alle entrate fiscali ma solo di 140 miliardi. Allora il debito pubblico avrebbe dovuto tutt’al più raddoppiare. Come mai è decuplicato? La risposta l’ho già data: per colpa degli interessi che in quegli anni andavano dal 12 al 20%. Poi la spesa per servizi è rimasta sempre sotto le entrate permettendo un risparmio di 633 miliardi. Abbiamo fatto le formichine ma non è servito, e non servirà”.
Non è vero quindi che gli italiani sono spreconi come dicono i tedeschi.
“No, non è vero. Le Banche tedesche, inoltre, sono tra quei soggetti che detengono una buona quota di debito pubblico italiano, insieme alle Banche francesi. Ai banchieri va sempre bene ci siano i debitori, altrimenti non farebbero affari. Per questo sono perennemente preoccupati, non tanto di avere indietro il capitale, quanto di continuare a lucrare interessi, attraverso i quali saccheggiano la ricchezza reale prodotta da un Paese. Ed ecco perché continuano a dire che noi siamo cicale vissute al di sopra delle loro possibilità: per creare una sorta di vincolo morale dentro noi stessi e nei confronti del resto del mondo e obbligarci a continuare a pagare interessi”.
Ma gli sprechi e i costi inutili, compresi quelli della politica, vanno comunque eliminati o no?
“Su questo non ci piove. Dobbiamo eliminare gli sprechi, ed ogni centesimo proveniente dai cittadini deve essere utilizzato correttamente per garantire servizi e investimenti. Anche per questo noi del Centro facciamo la nostra battaglia. Non ne possiamo più di venire dissanguati per arricchire Banche, Fondi pensione e Assicurazioni, ma le due cose non sono in contrasto tra di loro bensì in perfetta sintonia”.
Eppure tanti cittadini in buona fede si lasciano convincere ci sia un prezzo da pagare, un peccato originale da scontare. Insomma, qualcosa non quadra anche a livello di libera informazione?
“Senz’altro sì. Viviamo in un mondo in cui una volta messa in circolazione una qualche informazione comoda per il potere di turno questa viene ripetuta come una sorta di mantra senza che nessuno la metta in discussione e così certe informazioni, anche se ingannevoli, diventano dei luoghi comuni”.
Cosa pensa della politica del governo Monti?
“Si sta sconquassando lo stato sociale, colpendo sempre gli stessi, senza creare crescita. In questo modo da questa crisi non se ne esce, tanto che gli stessi sostenitori del liberismo poi si lamentano. In effetti se togliamo sempre più soldi dalle tasche dei cittadini, ma anche se costringiamo lo stato a spendere meno, alla fine la domanda complessiva crolla e il sistema scivola inevitabilmente verso la recessione”.
E allora cosa si dovrebbe fare?
“Tutti ormai auspicano l’uscita da questa politica del rigore, per far aumentare il potere d’acquisto dei cittadini, ma anche per far aumentare il potere d’acquisto dello Stato e della collettività nel suo insieme, perché insieme sostengono la domanda. Nessuno ormai è contento di questo rigorismo all’infuori di coloro che hanno nelle mani i titoli del debito pubblico e addirittura pretendono di specularci sopra. Questo è l’altro aspetto di cui non si parla mai: noi siamo vittime di uno sciacallaggio, non siamo semplicemente il debitore che avendo fissato un tasso di interesse sa quanto deve pagare, ma siamo soggetti a rincari continui a causa della speculazione. Ed è gravissimo che nessuno si attrezzi per sconfiggere questa speculazione come – volendo – si potrebbe. La collettività viene sacrificata sull’altare dell’interesse della finanza, dell’oligarchia finanziaria, una cosa gravissima e iniqua”.
Insomma voi fate una scelta precisa di campo.
“Il nostro Centro ha sempre fatto una scelta sociale molto precisa per la difesa dell’equità, dei diritti e dei beni comuni. Con una precisazione: chi afferma di fare una politica indipendente di fatto, spesso, inganna il prossimo, perché in un sistema di divisione come quello in cui viviamo, siamo inevitabilmente costretti a dover fare una scelta. Noi diciamo che facciamo la scelta dei più deboli e degli ultimi e, per questa ragione, non possiamo accettare il sistema attuale”.
Lei ha spesso sottolineato come al mondo, ormai, si confrontino due visioni politico-economiche: quella neoliberista e quella keynesiana. Ma in Occidente sta vincendo la prima..
“E’ un fatto conclamato, sono almeno 30 anni, da quando son saliti alla ribalta Reagan e la Thacher, che stiamo precipitando in un tipo di capitalismo selvaggio dove la parola d’ordine, ammantata di libertà, è consentire ai più ricchi di arricchire sempre di più e ai più poveri di essere sempre più poveri. Inguaiando per altro il sistema stesso . Non per nulla questa crisi ci porta a capire che il sistema finanziario mondiale si è impallato perché le banche di investimento americane hanno avuto la libertà di mettere sul mercato i titoli spazzatura. Se non si vien fuori dal dogma per cui il più forte, e non la maggioranza, può determinare la linea di condotta non c'è soluzione e tutto il sistema inevitabilmente andrà a fondo. Questo sembra l'abbiano capito molti stati dell'America Latina e i risultati si vedono. Mi chiedo invece per quanto tempo noi vorremo, e potremo, continuare lungo l'altra strada”.
Da chi dovrebbe partire l’azione per determinare il cambiamento da lei auspicato?
“E’ la politica che dovrebbe fare la sua parte. Invece è assente. E, purtroppo, anche la sinistra dimostra un asservimento totale al dogma del libero mercato e dunque al più forte”.
 
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bimbogino
view post Posted on 12/10/2012, 14:22




CITAZIONE (Coram @ 12/10/2012, 09:49) 
Bimbo@
ho letto la tua domanda. La discussione mi attrare molto, quindi appena posso ti rispondo. :58.gif:

magari apri un altro thread che stiamo andando troppo fuori tema
 
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AS10
view post Posted on 13/10/2012, 16:43




Come combatto la crisi? semplice, ho chiuso i cordoni della borsa e la cosa non mi fa certo piacere. Esco di meno, faccio vacanze più corte e uso di più i mezzi pubblici, cosa che sino a pochi anni fa avevo dimenticato di fare. Tutto questo perchè ho paura. Paura del futuro, paura di come stanno andando le cose. Lavoro da impiegato in un'azienda e per la prima volta da 15 anni a questa parte, stanno ritardando di due mensilità lo stipendio. Il bello è che se lo dici in giro, molti ti dicono che è normale nel privato, che le cose stanno così e che già sono stato fortunato sino ad oggi ad aver sempre percepito la mensilità che mi spettava. Il mio datore di lavoro, sino ad oggi sempre molto puntuale e preciso inizia a fare discorsi strani, che siamo in tanti, che le cose non sono più come prima, che lui tutto sommato il suo lo ha fatto (immagino il suo patrimonio ultra milionario), ma che se stiamo calmi le cose si potrebbero pure aggiustare. In sostanza ci sta dicendo di lavorare e di non rompere i ......
come dovrei reagire ?
 
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50 replies since 9/10/2012, 10:16   614 views
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